L'Abruzzo è una delle dieci regioni italiane che non fa parte della Rete Nazionale Antidiscriminazione e dalla Relazione 2011 dell'UNAR al Parlamento sull'effettiva applicazione del principio di parità di trattamento e sull'efficacia dei meccanismi di tutela emerge che nel triennio 2009-2011, i casi di discriminazione registrati dall'UNAR per l'Abruzzo hanno evidenziato un trend decrescente. Questi dati, purtroppo, non sono l’evidenza di una comunità regionale priva di sentimenti razzisti e discriminatori: la cronaca recente e i risultati emersi in diversi progetti nelle Province abruzzesi disegnano una situazione regionale in cui la presenza di persone straniere incontra ancora la diffidenza dei cittadini italiani verso le diversità culturali e la difficoltà di accettare la piena parità di diritti agli stranieri regolarmente soggiornanti.
L'UNAR è l'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, istituito con il decreto legislativo 9 luglio 2003 n.215 in attuazione della direttiva comunitaria n.2000/43. L'Ufficio ha la funzione di garantire, in piena autonomia di giudizio ed in condizioni di imparzialità, l'effettività del principio di parità di trattamento fra le persone, di vigilare sull'operatività degli strumenti di tutela vigenti contro le discriminazioni nonché di contribuire a rimuovere le discriminazioni fondate sulla razza e l'origine etnica analizzando il diverso impatto che le stesse hanno sul genere ed il loro rapporto con le altre forme di razzismo di carattere culturale e religioso (dall' art.2 DPCM 11 dic 2003).
Alcune definizioni utili per i temi di questo blog:
La discriminazione razziale consiste nella negazione dei diritti e della parità di trattamento a danno di una persona appartenente ad una razza, un'etnia o un paese diversi. La discriminazione può essere: diretta, quando, per la razza o l'origine etnica, una persona è trattata meno favorevolmente di quanto un'altra persona sarebbe trattata in una situazione analoga; indiretta, quando una legge, un criterio, una prassi, un atto, un patto o un comportamento apparentemente neutri possono mettere le persone di una determinata razza o origine etnica in una posizione di particolare svantaggio rispetto ad altre persone.
Sono discriminazioni multiple quelle basate su più di un motivo, per esempio sesso, religione, età, appartenenza etnica, etc.
Per stereotipo s'intende un insieme di opinioni su una classe di individui, di gruppi o di soggetti. Data una certa immagine negativa del gruppo, si può essere convinti che pressoché tutti gli individui di quel gruppo possiedano tali caratteristiche nella stessa misura.
Per pregiudizio si intende la tendenza a considerare in modo ingiustamente sfavorevole le persone che appartengono ad un determinato gruppo sociale (come ad esempio, le persone straniere, le persone di colore, etc.)
La xenofobia è un sentimento di avversione generica e indiscriminata verso gli stranieri e ciò che è straniero.